Spesso il pensiero imprenditoriale recita: “sono 25 anni che lotto per la mia azienda; adesso non ce la faccio più, mollo tutto!”

E la scorsa settimana mi hanno ripetuto questo commento due volte a 12 ore di distanza.

Erano due imprenditori: uno del settore turistico, uno della meccanica.
La cosa che mi ha colpito era lo sguardo. Uguale per entrambi. Diceva molto di più delle parole. Faceva capire il pensiero imprenditoriale.

Eppure entrambi hanno un azienda che, grazie a molti sacrifici, non è in perdita e non è piena di debiti. Insomma qualcuno li potrebbe anche chiamare “fortunati”.

Ma perché questo sguardo?

Per il “sistema Italia” che sembra voglia disincentivare l’attività d’impresa? Si.
Ma non solo e non come prima causa.

Ragionando con loro, come funziona il pensiero imprenditoriale? Emerge il problema che il mondo competitivo sviluppatosi negli ultimi 7 anni ha completamente cambiato i loro riferimenti e quelli delle loro aziende.
Quello che prima era fattore di successo è ora, se si è fortunati, un mero fattore di base per iniziare a competere. Se prima “bastava” saper fare un buon prodotto o essere dei tecnici turistici di prima grandezza, adesso non basta o non serve proprio.

 

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Quindi se per 25 anni hanno sviluppato quella competenza, gli sembra di aver buttato via tutto il loro lavoro.

Ed ecco lo sguardo.

Ma il cambiamento è inevitabile.

Sono inciampato in una citazione di Goethe che calza parecchio: “ è assai spiacevole che ormai non si possa imparare qualcosa per tutta la vita.

I nostri antenati si attenevano agli insegnamenti ricevuti in gioventù; noi invece dobbiamo rifarci daccapo ogni 5 anni se non vogliamo essere completamente fuori moda”. E’ del 1809!!

Entrambi gli imprenditori hanno avuto la forza (o l’incoscienza?) che gli ha fatto creare dal nulla un azienda. E ce l’hanno ancora se non si fossilizzano su quanto è stato perso, ma pensano a come partire da qui, ora. Facendo leva su dei mezzi e una storia che all’inizio non avevano di certo. Basta ri-focalizzare il suo pensiero imprenditoriale.

Quindi, metti a memoria le perdite e considera che, oggi, inizia un nuovo gioco.

Dove sei più scafato di ieri.

E ora, se questo articolo ti è piaciuto e vorresti prendere in mano la tua competitività ti do un consiglio:
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