La serie di articoli che trattano della consulenza di Marketing per le Piccole e medie imprese (PMI)

La consulenza marketing è un elemento chiave per il successo delle aziende B2B.
Attraverso l’analisi approfondita, la pianificazione strategica e l’implementazione di tattiche efficaci, la consulenza di marketing può aiutare le aziende a raggiungere il loro pieno potenziale e a ottenere un vantaggio competitivo nel mercato.

Cos’è la Consulenza Marketing e Come può Aiutare le Aziende?

La consulenza aziendale marketing è diversa dalle agenzie di marketing. Mentre le agenzie si concentrano sull’implementazione di specifiche attività di marketing, la consulenza di marketing si concentra sulla strategia e sulla pianificazione.
Un consulente di marketing è come un progettista che crea un piano dettagliato per il successo dell’azienda, mentre un’agenzia di marketing è l’esecutore che realizza le attività specifiche.

La consulenza marketing B2B può aiutare le PMI in diversi modi:

  • Analisi del Mercato e dei Competitors: Un consulente marketing strategico può condurre un’analisi approfondita del mercato in cui opera un’azienda, identificando i concorrenti principali, le tendenze di mercato e le opportunità di crescita. Questo aiuta l’azienda a comprendere meglio il proprio posizionamento competitivo e a individuare strategie per differenziarsi dalla concorrenza.
  • Definizione del Target: Un consulente marketing pmi può aiutare un’azienda a identificare il proprio target di mercato ideale. Questo include la definizione delle caratteristiche demografiche, psicografiche e comportamentali dei potenziali clienti, consentendo all’azienda di adattare le proprie strategie di marketing per raggiungere efficacemente questo pubblico specifico, soprattutto quando si parla di B2B
  • Sviluppo della Strategia di Marketing: La consulenza marketing può aiutare un’azienda a sviluppare una strategia di marketing chiara e mirata. Questo include la definizione degli obiettivi di marketing, la selezione dei canali di marketing più appropriati e la creazione di un piano dettagliato per raggiungere questi obiettivi.
  • Ottimizzazione delle Attività di Marketing: Un consulente di marketing può esaminare le attività di marketing esistenti di un’azienda e identificare aree di miglioramento. Come l’ottimizzazione del sito web, l’implementazione di strategie di content marketing, la gestione delle campagne pubblicitarie e molto altro ancora.
  • Misurazione e Monitoraggio dei Risultati di Marketing: Un consulente marketing aziendale può aiutare un’azienda a misurare e monitorare l’efficacia delle proprie attività di marketing. Questo include l’analisi dei dati, la creazione di report dettagliati e l’adattamento delle strategie in base ai risultati ottenuti.

Perché la Consulenza di Marketing è Importante per le Aziende B2B?

La Consulenza di marketing strategico è particolarmente importante per le aziende B2B perché il mercato aziendale è un ambiente altamente competitivo e complesso. Le aziende B2B devono affrontare sfide uniche, come la necessità di raggiungere decisore e l’influenzatore, la gestione di cicli di vendita più lunghi e la creazione di relazioni di fiducia a lungo termine con i clienti.

Un consulente di marketing specializzato nel settore B2B può aiutare le aziende a superare queste sfide e a ottenere un vantaggio competitivo. Grazie alla conoscenza approfondita del settore, il consulente di marketing B2B può sviluppare strategie e tattiche specifiche per raggiungere i clienti target e generare lead qualificati.

Inoltre, la consulenza di marketing può aiutare le aziende B2B a ottimizzare i loro sforzi di marketing, garantendo che le risorse siano allocate in modo efficace e che le attività di marketing generino un ritorno sull’investimento positivo. Questo è particolarmente importante per le PMI, che spesso hanno risorse limitate e devono massimizzare l’impatto delle loro iniziative di marketing.

Come Scegliere il Miglior Consulente di Marketing per la Tua Azienda?

Quando si sceglie un consulente di marketing per la propria azienda B2B, è importante fare una ricerca approfondita e prendere in considerazione diversi fattori. Ecco alcuni suggerimenti per aiutarti a prendere la decisione migliore:

  • Esperienza e Competenza: Cerca un consulente di marketing con una comprovata esperienza nel settore B2B. Chiedi informazioni sulle aziende con cui ha lavorato in passato e sui risultati ottenuti. Assicurati che il consulente abbia una conoscenza approfondita del tuo settore e delle sfide specifiche che le aziende B2B affrontano.
  • Approccio Strategico: Assicurati che il consulente di marketing adotti un approccio strategico e non si limiti a offrire servizi operativi. Un buon consulente di marketing dovrebbe essere in grado di comprendere i tuoi obiettivi aziendali a lungo termine e di sviluppare una strategia di marketing personalizzata per raggiungerli.
  • Comunicazione e Collaborazione: Scegli un consulente di marketing con cui ti senti a tuo agio a comunicare e a lavorare. La consulenza di marketing richiede una stretta collaborazione e una comunicazione aperta, quindi è importante avere un consulente con cui ti trovi bene e con cui puoi costruire una relazione di fiducia.
  • Referenze e Recensioni: Richiedi referenze e recensioni da parte di aziende con cui il consulente di marketing ha lavorato in passato. Questo ti darà un’idea della qualità del loro lavoro e della soddisfazione dei clienti precedenti.

Se vuoi altri consigli sul marketing e la consulenza di marketing leggi gli articoli qui sotto:

Prendere decisioni aziendali: la “rimandite” è il tuo peggior nemico

L’indecisione paralizza la crescita delle aziende: ecco come evitare la ‘rimandite’ e prendere le decisioni aziendali importanti.

Anche tu soffri di “rimandite”, il vizio di rimandare le decisioni aziendali?
Probabilmente sì, anche senza accorgertene.

Procrastinare può sembrare la scelta più sicura, ma in realtà mina la competitività e blocca la crescita.
E nelle aziende B2B, questo problema è ancora più diffuso.

Rimandare è umano, ma è anche un circolo vizioso.
Studi e casi aziendali dimostrano che le organizzazioni più performanti sono quelle che prendono decisioni rapide e strutturate.

Perché la vera domanda è: se i mercati che affronteremo nei prossimi anni – “i più difficili della storia” – ce lo lasceranno fare?

Ti starai già immaginando la risposta.
Ma aspetta, partiamo dall’inizio.

(altro…)

2025-04-07T17:12:52+02:00Di |

Consulenza marketing strategico o agenzia marketing: cosa ti serve davvero?

La consulenza di marketing strategico risolve molti problemi aziendali ma non è il servizio della tua agenzia di digital marketing.

Quando dico che la consulenza di marketing strategico è il mio lavoro principale, mi fanno domande interessanti che riguardano molte aziende.

Ad esempio, l’altro giorno il titolare di un azienda mi ha fatto questa domanda:
“Ho già un agenzia marketing, Io vendo ad altre aziende (sono un azienda B2B), perché mi servirebbe una consulenza di marketing strategico?”

Altre volte mi sento dire:
“E’ ovvio tutti hanno bisogno di un agenzia (web) marketing!
Per fare il sito, per curare la pubblicità digitale, per i cataloghi …
Ma chi ha bisogno di una consulenza di marketing strategico?
Anzi, cosa fà la consulenza di marketing strategico?

(altro…)

2025-03-21T00:02:51+01:00Di |

La competitività non si ottiene con un prodotto buono, del marketing o del commerciale “fatti bene”… ma con la formula della competitività B2B.

“I miei clienti sono interessati solo al mio prodotto”
“sono i miei venditori a non vendere bene”
“i clienti sono tutti impazziti”
“ c’è l’azienda pinco che sta rovinando il mercato a furia di sconti…”

Queste sono alcune delle frasi che sento regolarmente e che creano molti problemi alle aziende che vendono ad altre aziende.
Ma la verità è questa?
In questo articolo ti voglio parlare di chi si occupa del cuore del successo della tua azienda ….
Eh si, è la competitività strutturale della tua azienda.

Ma cosa vuol dire competitività?
Come si può ottenere strutturalmente e non per botta di fortuna?

Continua a leggere l’articolo per capire come costruirla veramente con la formula della competitività (altro…)

2025-03-20T23:34:58+01:00Di |

La tua azienda ha un vero posizionamento brand nel B2B?

Il posizionamento brand: la chiave per essere davvero competitivi

Se non riesci a rispondere con chiarezza alla domanda “perché un cliente dovrebbe scegliere te?”, allora hai un problema di posizionamento marketing.

Nel 88% delle aziende che ho conosciuto manca una risposta concreta a questa semplice domanda. Eppure è proprio da lì che parte tutta la competitività nel B2B.

Lavorando con centinaia di PMI ho visto quanto sia diffuso questo problema, anche tra chi ha buoni prodotti e venditori esperti.
Ma la verità è che senza un vero posizionamento, tutto il resto non basta.

Peccato che è la risposta più importante che devi avere chiara in testa!
In tecnichese si dice che se l’azienda non ha chiaro questa risposta, non ha chiaro il suo posizionamento di brand (o brand positioning in inglese)

E, per farla breve, non sarà mai competitiva!
O se ci riuscirà sarà per fortuna, per caso o per un mercato tanto favorevole.

Vorresti scoprire qualcosa in più?
Allora continua a leggere…

Cos’è il posizionamento di brand?

È la risposta più importante che devi avere chiara in testa.
Il posizionamento marketing è quel concetto che ti fa esistere (o sparire) nella testa del cliente.
È ciò che ti distingue dai concorrenti prima ancora che apri bocca, prima ancora che il cliente legga il tuo sito o senta il tuo venditore.

Se non hai un posizionamento chiaro, il mercato ti mette nel mucchio: “uno dei tanti che fa quella roba lì”.
E indovina? Quando sei uno dei tanti, l’unica cosa che ti resta per competere è il prezzo.
Non proprio una gran strategia…

Perché è fondamentale nel B2B

Perché nel B2B il cliente non ha tempo.
Non vuole sentirsi raccontare la solita storiella da catalogo o da sito copia-incolla. Vuole capire al volo perché tu sei diverso e perché dovrebbe fidarsi di te.

Se non hai un posizionamento chiaro, per lui sei l’ennesimo fornitore indistinto.
E quando non capisce cosa ti rende unico… ti mette nella lista dei “vediamo il prezzo e poi decidiamo”.

Il posizionamento è fondamentale perché ti dà autorevolezza, ti rende memorabile, e fa dire al cliente:
“Ok, questi parlano la mia lingua. Mi capiscono. Forse sono proprio loro la soluzione che cercavo.”

Cosa succede se non hai un chiaro posizionamento marketing?

Quello che succede se non hai una buona risposta alla domanda di prima è che, per il tuo cliente, sei la solita minestra che ha già sentito 5/10/100 volte nel tuo settore.

E c’è un test facilissimo per capire se hai anche tu questo problema: cosa rispondi alla domanda “cosa fate?”

Se rispondi: sono “un” distributore del settore x, “un” produttore di y, “un” agenzia di, “una” società d’ingegneria …
stai dicendo tu stesso che sei uno tra gli altri e quindi non hai una vera identità che ti rende diverso.

Fai un’altra prova.
Guarda il sito, il catalogo o lo stand dei tuoi concorrenti e poi il tuo.

È un elenco infinito di tecnichese sui prodotti?
Oppure una serie di “noi facciamo questo”, “siamo i leader”, “dal 198x”, “puntiamo alla qualità”, “siamo qui per voi”?

Bene! (o meglio male!)
Tutte queste aziende, agli occhi dei clienti sono uguali!

Il tuo non è l’unico settore in cui succede.
Lo riscontro in tutti i settori B2B (di chi vende ad altre aziende)

E se parli con i venditori è anche peggio.
“X” venditori diversi della stessa azienda, ti raccontano “x” dischi vendita diversi, frutto della loro buona volontà, delle loro abitudini o della loro pigrizia.

E il cliente, che nei mercati di oggi non ha più tempo per approfondire, come può capire che tu sei la scelta migliore per lui?

È molto facile: non lo percepisce
E ti vede simile ai tuoi concorrenti.
E ti parla solo di prezzo.

Quando ti trovi in questa situazione, il tuo problema è molto più grande del semplice prezzo, della qualità dei tuoi prodotti/servizi o dei tuoi venditori.

In soldoni, non hai un’autorevolezza che ti rende diverso dai concorrenti.
E nei mercati di oggi, che definisco i più difficili della storia questo è un peccato mortale.

Pensa se tu potessi dire: “siamo gli unici che danno 5 garanzie assolute…”, “siamo l’agenzia più premiata d’Italia e la 3° al mondo”, “siamo l’unico studio di consulenza direzionale dedicato alla competitività B2B ”…
Sarebbe completamente diverso, no?

Perché succede?

Perché manca un chiaro (per il cliente) concetto che ti posiziona nella sua testa rispetto alla tua concorrenza.
Un concetto che ti posiziona come un “risolutore” diverso dei suoi veri problemi (meglio ancora se di quelli che lui non vede).

Ti manca un “racconto” che spiega perché sei diverso a tal punto che ti devono scegliere.

È quel concetto che gli sussurra all’orecchio: “ma lui ha un qualcosa che…”

Ti manca il posizionamento di brand B2B!
Io lo chiamo spesso posizionamento competitivo perché c’è in gioco l’intera capacità competitiva dell’azienda.

E te ne rendi conto quando vedi…

Hai dubbi? Vorresti confrontarti sulla tua realtà?

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Cosa succede quando definisci chiaramente il tuo posizionamento di brand?

Forse perché le prime aziende in cui ho lavorato sono Ferrari, BMW, Accenture e una PMI riconosciuta come leader del suo settore, ho profondamente vissuto quello che vuol dire avere un posizionamento di brand che funziona.

E quando hai un chiaro posizionamento di brand, sembra di vivere in un altro universo…
Ma potresti pensare: “la fai semplice Gianluca, ma la mia azienda mica è la Ferrari…”
Io sono una Piccola o Media impresa…

Se però consideri il quadro di riferimento vedi che non è tutto oro quello che luccica.
Ferrari, nel settore automotive, era una minuscola aziendina, BMW se la deve vedere con Audi, Mercedes, Tesla e la PMI che dirigevo fatturava meno di 10 milioni di €.

In realtà i benefici del posizionamento di brand valgono indipendentemente dalla dimensione dell’azienda.
Valgono per il negozio di fiducia sotto casa e per tutti i miei clienti in cui abbiamo impostato il brand positioning.

Definire il posizionamento di brand fornisce risultati sorprendenti per le aziende perché alla fine del percorso riescono a presentarsi in un modo che neanche loro pensavano fosse possibile.

Benefici concreti di un posizionamento marketing ben definito

Ecco i 4 benefici che sono assicurati grazie a un buon posizionamento di brand:

  • Diventa chiaro a tutti il concetto e racconto chiave che rende la tua azienda diversa dai concorrenti.
    Questo succede perché fa leva sulle risposte veramente importanti per il tuo cliente.
    Sarà la base di tutte le argomentazioni di venditori e markettari.
    Non dovrai più improvvisare gli argomenti da utilizzare per ogni materiale vendita e marketing.
    Hai il racconto da declinare in ogni punto di contatto con il cliente, senza dover ogni volta reinventare la ruota.
  • C’è la massima chiarezza per i tuoi venditori e dipendenti su cosa raccontare quando parlano della loro azienda.
    Se lo diffondi bene all’interno dell’azienda, il posizionamento competitivo illumina di luce diversa come viene vista l’azienda. Ho ricevuto ringraziamenti che mi hanno sorpreso da più di un mio cliente per gli effetti benefici sui dipendenti.
  • Risparmierai di un’infinità di tempo, sforzi e soldi per ogni azione di marketing e vendita che farai.
    Anzi il mio consiglio assoluto è di non ri-fare mai il tuo sito o catalogo prima di aver definito il tuo posizionamento competitivo.
    Se non hai chiaro il tuo “racconto differenziante” faresti solo una cosa più bella (?) e basta.
  • Per definire il posizionamento di brand devi partire da un’analisi competitiva (ne parliamo tra poco) che ti darà una chiarezza del tuo ambiente competitivo e una facilità nel capire quali sono i clienti giusti e quelli no (ne parlavo qui). Sarai anche in grado di mirare meglio l’azione dell’azienda (questi questi prodotti si, questi no).

Insomma, come avrai capito, se devi re-impostare il tuo approccio competitivo verso i folli mercati di oggi, il posizionamento di brand è al 90% la prima azione da cui partire!

Ti rivedi in questo articolo?

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Costa come una cena per 4, dura mezza giornata……e può cambiare totalmente il tuo approccio alla competitività.

Come fare l’analisi del posizionamento di brand?

Prima di costruire qualsiasi strategia, serve una fotografia realistica. Ma non la tua: quella che ha il cliente nella sua testa.
L’analisi del posizionamento di brand serve proprio a questo: a smontare le convinzioni interne (la famosa opinionite) e scoprire come ti vede davvero il mercato.

Per farla bene, bisogna:

  • Guardare cosa dicono e fanno i concorrenti, ma con occhio clinico, non da tifosi della propria azienda.
  • Capire quali problemi reali ha il cliente (spesso non sono quelli che pensi).
  • Analizzare le 4 aree di differenziazione che impattano sulla percezione (prodotto, servizio, modello di business, comunicazione).

Solo dopo questa analisi puoi iniziare a capire quali sono le leve su cui costruire il tuo racconto differenziante.
Saltare questa fase è come voler cucinare un piatto gourmet… senza sapere nemmeno cosa c’è in dispensa.

Esempi di posizionamento brand: cosa ci insegnano Ferrari e Ferrero

Hai presente l’ovetto Kinder?
E il Ferrero Rocher?
Minimizzando, direi che sono di un Brand che ha un posizionamento forte!

Per avere indizi su come sviluppare un posizionamento competitivo, lascio quindi la parola a Michele Ferrero, il fondatore dell’azienda, che in un intervista del 2015, diceva:

“Il mio segreto? Fare sempre diverso dagli altri, avere fede, tenere duro e mettere ogni giorno al centro la Valeria (il cliente). È la padrona di tutto, l’amministratore delegato, colei che può decidere del tuo successo o della tua fine, quella che devi rispettare, che non devi mai tradire ma capire fino in fondo

La Valeria è sacra, devi studiarla a fondo, con attenzione e non improvvisare mai.
Bisogna avere fiuto ma anche fare tante ricerche motivazionali

Devi fare diverso da tutti gli altri:
Tutti facevano il cioccolato solido e io l’ho fatto cremoso
Tutti facevano le scatole di cioccolatini e noi li vendiamo 1 per 1, incartati a festa
Tutti facevano l’uovo per Pasqua e noi l’ovetto piccolo ma tutti i giorni
Tutti volevano il cioccolato scuro e io ho detto che c’era più latte e meno cacao”

Il segreto del suo successo sta in buona parte in questa filosofia: fare diverso dagli altri, partendo da un’osservazione profonda del cliente, che Ferrero chiamava affettuosamente “Valeria”.

Se ti stai chiedendo “ma io non sono Ferrero”, ti capisco. Ma è proprio per questo che serve un posizionamento forte: per emergere anche se non sei il più grande.

Come fare l’analisi del posizionamento di brand?

A questo punto la domanda è: da dove parto per costruire una strategia di posizionamento marketing?
Il posizionamento è una ricetta magica?
In qualche modo si: quando ce l’hai ti cambia il punto di attacco al mercato.

È facile da sviluppare?
Assolutamente no.

Non si improvvisa
Non riuscirai a farla dopo aver letto un libro o seguito un corso dal “guru” di turno.

E spesso non ti dicono che devi essere pronto a cambiare come opera l’azienda.
Pensare di poter fare del Valpolicella Superiore se hai dei limoni a disposizione non sarà possibile.
Forse la via giusta è fare il miglio limoncello possibile.

Tecnicamente è un’attività articolata che richiede l’esperienza su tutte le sfaccettature di funzionamento di un’azienda.
Non solo degli aspetti Marketing.
Per di più, difficilmente puoi farla da solo all’interno della tua azienda: dovresti avere le competenze tecniche e, soprattutto, l’imparzialità su di te!

È come per le ricette di cucina: funzionano sempre nella teoria, ma quando vai a cucinare il tuo risultato cambia completamente rispetto allo chef stellato.

Nel caso del posizionamento, la ricetta è “semplice”:

  1. Fai un’analisi per andare oltre la tua opinionite su cosa fanno i concorrenti, chi devono essere i clienti e quali sono i veri problemi che hanno (ma che magari non immaginano)
  2. Fai un’analisi delle differenze rilevanti sulle 4 aree che possono impattare sulla percezione del cliente
  3. Scarica a terra e formalizza il tutto in un “racconto” utilizzabile da tutte le tue attività marketing e vendite
  4. Applicalo davvero

Grafico posizionamento brand: perché è utile nella fase strategica

Un grafico di posizionamento brand (la classica mappa con assi X e Y) può sembrare una cosa da consulenti… e in effetti lo è.
Ma se fatto bene, è
uno strumento potentissimo.

Perché?

Perché ti obbliga a mettere su carta il modo in cui il tuo brand si differenzia rispetto ai concorrenti.
Non in modo generico, ma visuale:
– Chi comunica velocità vs. chi comunica precisione
– Chi punta sul prezzo vs. chi punta sulla personalizzazione
– Chi si rivolge a grandi aziende vs. chi è partner delle PMI

Disegnarlo ti aiuta a capire dove sei posizionato oggi e dove potresti o dovresti essere.
E spesso mostra che stai combattendo nella zona rossa, dove ci sono tutti.
In quel caso, l’unica soluzione è cambiare posizione, non alzare la voce.
Eccoti un esempio di
Grafico posizionamento brand

Grafico posizionamento brand

Ma come per il cibo, tutto dipende dall’esperienza del cuoco e da un’infinità di comportamenti che vanno applicati nel cucinare!
Dalla stessa ricetta può uscire un piatto stellare o uno immangiabile!Nel caso del posizionamento di brand l’unico modo per farlo davvero è essere affiancati da un consulente direzionale che ha visto da dentro un grande numero di aziende, ha fatto questa attività molte volte e si siede con te per sviluppare il percorso dedicato alle tue unicità aziendali.

Per risolvere questi problemi ho sviluppato un servizio unico: Posizionamento Competitivo
Negli anni ho perfezionato una metodologia di affiancamento unica e l’ho strutturata in posizionamento competitivo.

Questo è l’unico percorso di consulenza che ti permetterà di definire il tuo Posizionamento di brand, in cui ti affianco direttamente in una serie di attività fatte a 4 mani.

Tu fornisci le conoscenze di settore e della tua azienda, io la metodologia, l’esperienza di questa attività, l’imparzialità e la capacità di mediare tra le idee che emergeranno. Nel modo più semplice, guidato e pragmatico.

Vorresti scoprire qualcosa in più?

📌 FAQ – Domande frequenti:

Come faccio a capire se la mia azienda ha un vero posizionamento nel B2B?

Prova a rispondere a questa domanda:
“Perché un cliente dovrebbe scegliere proprio te?”

Se la risposta è vaga, generica o assomiglia a:
– “Perché abbiamo qualità”
– “Siamo presenti dal 198x”
– “Offriamo un servizio completo”…

…allora hai un problema di posizionamento. E non sei l’unico: succede all’88% delle aziende che ho incontrato. Ma la buona notizia è che si può risolvere.

Perché il posizionamento è così importante nel B2B?

Perché il cliente B2B non ha tempo da perdere.
Non vuole sentirsi raccontare la solita storiella da catalogo. Vuole capire subito perché sei diverso.

Senza un posizionamento chiaro, ti percepisce come “uno dei tanti”.
E quando succede, l’unica leva che gli resta per decidere è il prezzo.
Con un buon posizionamento, invece, entri nella sua testa come quello giusto per me.

Che rischi corro se non ho un posizionamento chiaro?

Il rischio più grande? Essere invisibile.
Se il cliente non capisce cosa ti rende unico, ti vede uguale agli altri e ti tratta da fornitore qualunque.

Risultato: ti chiede solo il prezzo.
E questo non perché non hai buoni prodotti o venditori, ma perché non hai autorevolezza.
E nei mercati B2B di oggi, questo è un peccato mortale.

Quali benefici ottengo se definisco bene il mio posizionamento?

Un posizionamento chiaro cambia le regole del gioco. Ecco i principali benefici:

  • Hai un racconto forte da usare in ogni punto di contatto con il cliente.
  • Venditori e marketer smettono di improvvisare.
  • Risparmi tempo, budget e fatica su ogni attività di marketing e vendita.
  • Internamente, l’azienda si allinea su una direzione chiara e condivisa.

È come passare da “facciamo un po’ di tutto” a “noi siamo quelli giusti per questo problema”.

Da dove si parte per costruire un vero posizionamento competitivo?

Si parte da una cosa semplice ma difficile da accettare:
Capire come ti vede il mercato, non come ti vedi tu.

Serve fare un’analisi concreta su:

  • Cosa dicono e fanno i tuoi concorrenti
  • Quali problemi reali ha il tuo cliente
  • Dove puoi davvero essere percepito come diverso

Solo così puoi costruire un racconto che ti distingue e ti rende memorabile.

2025-04-01T19:10:53+02:00Di |

Specialista Marketing o agenzia marketing: tu da che parte stai?

Anche tu pensi che l’agenzia marketing che segue la tua azienda sia sufficiente per fare un buon marketing?

Se la risposta è si, bene fai parte della maggioranza delle aziende che incontro…

Ma, non hai mai avuto la sensazione che non riesce a star dietro ai tuoi tempi?
Oppure che non riesce a far trasparire appieno quello che ha da dire la tua azienda?
Oppure ti rendi conto che si occupa solo di un pezzo del marketing che ti servirebbe?

Se hai questi dubbi allora forse ti stai chiedendo chi si occupa veramente del tuo marketing?
Hai solo questa agenzia o hai uno specialista marketing interno?

Non preoccuparti, è normale, succede al 87% delle aziende B2B…
Ma procediamo con ordine. (altro…)

2025-01-07T10:56:33+01:00Di |

Venditore B2B: Questo è il segreto di chi vende il frigo agli eschimesi.

Da sempre incontro aziende convinte che, se vendono male è colpa dei loro venditori.
Allo stesso tempo però, c’è chi è convinto che è in una “botte di ferro” perché ha un (o più) ottimo venditore in squadra.

Ma come sappiamo, la verità sta quasi sempre nel mezzo ed è più complessa.

E, quando avrai finito l’articolo, ti sarà chiaro il perché.

Oggi ti voglio parlare del perché il super-venditore non (ti) serve!
O per essere più preciso,…
…ma lasciami partire dall’inizio! (altro…)

2024-12-17T11:50:18+01:00Di |

Qualità del prodotto: Attenzione, NON è più importante!

La qualità del prodotto non è più centrale. E non sto’ scherzando!
Ok. So che stai pensando:
“Gianluca, sei impazzito?”
La qualità del prodotto è fondamentale!

Dietro questo titolo provocatorio voglio parlare di uno dei maggiori FALSI MITI delle PMI Italiane: quello della Qualità del prodotto!
Il pensiero che per avere successo bisogna fare un prodotto o servizio della massima/ottima qualità tecnica e funzionale.
MA, nei mercati di oggi, non solo non serve più.

E’ UN GROSSO ERRORE che porta spesso a grossi problemi di risultati aziendali.
Metter al centro la qualità del prodotto (tecnica e funzionale) non funziona più perché la concorrenza di oggi è la più accanita di sempre

Il mercato in cui competi è totalmente diverso da quello di pochi anni fa. – NB: quando, in questo articolo parlo di prodotto o servizi, devi intendere quello che l’azienda vende –

Oggi, il cliente ha tonnellate di fornitori da cui scegliere, ci sono prodotti orientali a prezzi ridicoli, il cliente sà di avere il coltello dalla parte del manico, ha una quantità di informazioni mai viste prima, etc.

Ma NON è colpa delle PMI o degl’imprenditori se fanno questo errore.

La maggioranza degl’imprenditori sono “nati” dal prodotto. Sono tecnici ultra-specializzati sul prodotto.
E’ normale che per loro questo sia il centro.

Tutta la loro vita professionale è stata centrata attorno al prodotto e alla qualità del prodotto.

Inoltre, viviamo in un paese che ha fatto della qualità del prodotto un mantra.
Da noi è tutto migliore (dai vini, ai formaggi, alle auto) o più bello (dai paesaggi fino alla costituzione “più bella al mondo”).
E questo, spesso, senza aver fatto alcuna verifica se questo sia vero o meno dal punto di vista del cliente.

E’ uno di quei FALSI MITI tipicamente Italiani: Qualità innanzi a tutto.

In realtà, nessun produttore/venditore fa le esperienze di acquisto o di uso dei suoi clienti (lo fanno alcune grosse aziende, certamente nessuna PMI che conosco).
I produttori/venditori vedono le cosa dal loro punto di vista e non da quello del cliente.
E, se pensano solo alla qualità del prodotto perché per lui quello è il centro dell’azienda, manco ci prova.

Qualità del prodotto: cosa vuol dire ?

Ancora una volta, non sono impazzito!
Cos’è veramente la qualità del prodotto o servizio che vendi?

  • E’ un aspetto ingegneristico?
  • E’ legato alle caratteristiche tecniche?
  • Riguarda come i prodotti o sevizi sono fatti?

Qui sta l’inghippo.

Nel 97% dei casi questi aspetti non sono qualità del prodotto per il cliente, perché:

  1. I prodotti sono così simili a livello di caratteristiche che ci vuole un iper-specialista (il produttore, non il cliente) per capire la differenza
  2. Molto spesso, anche i prodotti con le caratteristiche standard bastano e avanzano al cliente. Quindi non capisce che vantaggio ha ad andare oltre.
  3. Il cliente non ha tempo e voglia per capire la differenza.
  4. I prodotti più evoluti sono spesso più complessi e costano oltre quello che vuole spendere.

Ma SOPRATUTTO, hai notato che alla fine del precedente paragrafo ho parlato di “esperienza di acquisto e di utilizzo” e non di caratteristiche tecnico-funzionali?

Quando si parla di qualità del prodotto, c’è una verità fondamentale che è incontrovertibile:

Quello che percepisce (e vuole) il cliente durante l’esperienza di acquisto e durante quella di utilizzo è totalmente diverso dalle semplici caratteristiche tecnico-funzionali del prodotto/servizio.
E lui sceglie SOLO sulla base di quello che percepisce e vuole.

Punto.
Non è discutibile.
Siamo tutti fatti così come clienti.

Ti faccio alcuni esempi molto diversi:

  1. Secondo te, le persone comprano gli iPhone o i Samsung Galaxy perchè hanno le migliori caratteristiche tecniche?
    Oppure per status, comodità, apprezzamento del marchio, idea che si fanno di quello che rappresenta,…?
  2. Una azienda che deve comperare un nuovo sito web da un agenzia, cerca solo chi gli può fare il miglior sito (il più bello, il più originale, …)?
    Oppure vuole qualcuno che la aiuti a risolvere un problema di vendita, nei tempi che gli servono, con dei modi compatibili alle dinamiche interne e che non gli crei altri problemi oltre a quelli che ha già …?
  3. I clienti che hanno appena visitato una bellissima Cantina Vinicola a St Emilion (Bordeaux) o in Valpolicella, comprano parecchie bottiglie perché capiscono perfettamente che il vino che hanno assaggiato è spettacolare?
    Oppure perché hanno, dopo la visita, una connessione con quei luoghi, perché possono dire di aver preso quel vino direttamente dal produttore o perché qualcuno gli ha spiegato che sapore sentire in un vino e come farlo?
  4. Cassaforte: chi compra una cassaforte, è interessato a come è fatta?
    Oppure gli interessa avere una sensazione di sicurezza, perché hanno rubato presso il vicino?
    Se poi per lui la sicurezza è solo un aspetto psicologico (“dover fare qualcosa”), sarà anche capace di comprare una scatola cinese che non resiste a due martellate serie….
  5. Auto: quanti clienti interessati a vetture con trazione posteriore (BMW, Mercedes) sanno la vettura che considerano ha quelle caratteristica tecnico-funzionale?
    Quanti sanno dirne i vantaggi?
    Quanti scelgono BMW o Mercedes rispetto ad Audi per questa caratteristica tecnica chiave?
  6. Conoscete molte persone dire che la REDBULL è buona o fa bene?
    Eppure è il n°1 degli energy drink e ha messo in crisi Coca Cola sulle bibite energetiche e stimati (per non dormire o per tagliare con l’alcol).
  7. Parliamo di Windows?
    E’ il sistema operativo più diffuso perché è sempre stato il migliore?

E potrei andare avanti a lungo.

In soldoni: quello che vede e quello a cui tiene il cliente NON E’ il prodotto in sé.
NON E’ la qualità del prodotto.

Ecco, sento qualcuno che sta dicendo: “Non capisci, da me è diverso! Nel mio settore la qualità del prodotto conta davvero!”

Davvero?

Ma, nel tuo settore, quale definizione di qualità del prodotto è importante? Quella di chi lo prova a vendere (tu) o quella che vuole e capisce chi lo deve comperare?

A questo punto, mi potresti, chiedere: “stai dicendo che posso fregarmene della qualità e fare un prodotto di m…da, che tanto non importa?” OVVIAMENTE NO!
Anzi al giorno d’oggi nessuno tollera più una bassa qualità dei prodotti.

Anche se li ha pagati pochissimo. Ti è mai successo di vedere delle persone inveire contro la bassa qualità di un prodotto? Senza pensare che se costava il 90% meno del leader di mercato, c’era un perché? Nell’ultima settimana a me è successo di sentirlo per un tablet (pagato 200€), per degli yogurt, per un software aziendale!

Oggi sono difficilmente tollerati prodotti di bassa qualità. E, soprattutto, quello che prometti lo devi erogare. Se dici di essere il migliore, o quello premium, devi dare un’esperienza di acquisto e uso da migliore.

La differenza rispetto al passato è che una volta bastava avere un prodotto dalle caratteristiche tecniche buone per riuscire ad avere successo.

Adesso non basta più. Adesso, la qualità del prodotto o servizio che conta è solo ed esclusivamente quella che percepisce il cliente nella sua esperienza di acquisto e di utilizzo. Non quella data dalle caratteristiche tecniche e funzionali.

 

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Vuol dire che posso fare un prodotto/servizio di m..da?

 

qualità del prodottoA questo punto, mi potresti, chiedere:
“Gianluca, stai dicendo che posso fregarmene della qualità e fare un prodotto di m…da, che tanto non importa? “

NO!

Anzi al giorno d’oggi nessuno tollera più una bassa qualità dei prodotti.
Anche se li ha pagati pochissimo.

Ti è mai successo di vedere delle persone inveire contro la bassa qualità di un prodotto?
Senza pensare che se costava il 90% meno del leader di mercato, c’era un perché?
Nell’ultima settimana a me è successo di sentirlo per un tablet (pagato 100€), per degli yogurt, per un software aziendale!

Oggi sono difficilmente tollerati prodotti di bassa qualità.
E SOPRATUTTO, quello che prometti lo devi erogare.
Se dici di essere il migliore, o quello premium, devi dare un esperienza di acquisto e uso da migliore.

La differenza rispetto al passato e che una volta BASTAVA AVER UN PRODOTTO DALLE QUALITÀ TECNICHE buone per riuscire ad avere successo.
Adesso non basta più.

Adesso,

La qualità del prodotto o servizio che conta è solo ed esclusivamente quella che percepisce il cliente nella sua esperienza di acquisto e di utilizzo.
Non quella data dalle caratteristiche tecniche e funzionali.

Sufficienti caratteristiche tecniche e funzionali sono solo un mezzo per dare una soluzione a quello che vuole.

Quali conseguenze paghi se metti al centro la qualità del prodotto (tecnica e funzionale)

 

Parecchie conseguenze.
Nessuna piacevole.

  1. Il tuo cliente, non riuscendo a capire una grande differenza di qualità di prodotto, sceglierà sul prezzo.
    Come dicevo in questo articolo, questo è il pericolo n°1 che corrono le PMI
  2. Tutta la tua vendita (sito, depliant, venditori) parlerà solo delle caratteristiche tecniche di quello che fai. Come i tuoi concorrenti.
    Non ci sarà da nessuna parte i problemi che risolvi al cliente e perché ti deve scegliere.
    E il cliente non spenderà tempo a leggere quello che scrivi.
  3. Aggiungerai funzioni in realtà inutili al cliente e farai prodotti strutturalmente più costosi.
  4. I tuoi venditori faranno gli sciolinati di caratteristiche tecniche che non interessano a nessuno (quello che chiamo lo spiegone scientifico)
  5. Trascurerai gli aspetti fondamentali per il cliente che impattano sulla sua totale esperienza di acquisto ed uso
  6. Il tuo successo non durerà e avrai meno margini e vendite

Insomma, la tua azienda andrà male e farai più fatica.

Ci sono due casi in cui questo ragionamento NON e’’ VERO.

  • Il primo è se hai delle caratteristiche tecniche uniche e importanti davvero per il cliente.
    Insomma se sei un innovazione assoluta.
    Ma in questo caso, ti devi sbrigare a costruire un tuo posizionamento di brand, prima che qualcuno ti copi o faccia di meglio sull’aspetto tecnico.
    E al giorno d’oggi, non ci vuole molto.
  • Il secondo è se sei il leader incontrastato del mercato.

Chi applica con successo questo approccio?

Le aziende di successo, quasi sempre, hanno una marcia in più nel pensare alla qualità del prodotto dal punto di vista dell’esperienza di acquisto e uso del cliente.

Ti cito le prime 6 che mi vengono in mente:

  1. Zara: è nata per fornire l’ultima moda a basso costo.
    Siccome la moda cambia, Zara ha deciso che i capi dovevano dare solo una stagione (!).
    Ma si è strutturata per arrivare in negozio con le novità in sole 6 settimane, così da esserci per la moda del momento! Anche se effimera.
    I risultati sono senza discussione.
  2. L’agenzia web “N” (nome nascosto per privacy): l’abbiamo selezionata per le esigenze di un mio cliente rispetto ad altre 3.
    Si era presentata come buona nella caratteristiche di creatività e di costo.
    Ma è stata selezionata perché ha garantito un unico referente che coordina le attività, una tabella dei tempi chiara e un approccio di aiuto alle esigenze (non programmate) del cliente.
    Tutte aree in cui molte agenzie web peccano e sui cui ormai le aziende sono iper-sensibili.
    “N” cresce del 35% all’anno.
  3. Achab (www.achab.it), una Pmi che distribuisce software.
    Sembra un semplice distributore, ma ha uno blog molto attivo e utile, ha un podcats, fa dei webinar, fa parecchia formazione , lo riesci a contattare facilmente, cerca soluzioni di prodotto innovative per Italia, etc.
    Insomma accompagna il prodotto con tantissime altre attività che danno utilità e risolvono vere “rogne” ai suoi clienti.
    Non a caso l’incipit del suo sita  recita “distribuiamo software e serenità”.
    Pensa. Un distributore di software che distribuisce serenità!
  4. “I” un mio cliente nei servizi di ingegneria per la telefonia, un settore dove tutte le vendite sono affidate per appalto, dove i servizi sono difficilmente differenziabili.
    L’esperienza di uso che offre ai suoi clienti si distingue perché ha una reattività altissima, sono sempre presenti presso i decisori, hanno capacità di erogazione in parallelo folli, etc.
    Il tutto meglio degli altri nel settore.
    E sono tre anni che cresce di oltre il 25% annuo.
  5. Il bar in cui tutti noi andiamo perché ci regala un sorriso in più  (come quello che ho trovato per caso disperso nella bassa tra Ferrara, Rovigo e Copparo), perché ha i giornali sempre disponibili, etc.
  6. Se te ne vengono in mente altre, scrivile nei commenti qui sotto!

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In tutti questi casi il punto centrale è qualcosa che interessa il cliente e che da’ una sensazione di qualità sufficiente a preferire l’acquisto da loro rispetto alla concorrenza.
Non è MAI la qualità del prodotto, quella tecnico-funzionale.
Questa è sempre, però, sufficiente a soddisfare il cliente nel suo utilizzo.

Prova a pensare a tutte le aziende che hanno un successo continuativo: o hanno un brand leader o sono più dal lato dei clienti dei concorrenti.

 

 

 

Ecco il segreto di come si può fare.

Sono 6, i passi che bisogna fare per considerare la qualità come l’esperienza di acquisto ed uso dal punto di vista del cliente.

  1. Devi rivettarti nella mente, per davvero, che al centro della tua azienda c’è il cliente e non la qualità tecnico-funzionale del tuo prodotto o servizio!
    Quando dico capire davvero, vuol dire che se qualcuno ti chiede a bruciapelo
    “perché devo scegliere te e non il concorrente XY”?
    A te non verrà in automatico una risposta del tipo:
    “perchè il mio prodotto ha questa caratteristica che bla, bla, bla”.
    Ma dirai:
    “di solito i clienti hanno questo tipo di rogna (non tecnica),…. Noi le risolviamo così. E siamo gli unici ad avere questo approccio.”
    Senza pensarci.
  2. Devi investire tempo a capire capire bene chi è la PERSONA potenziale tuo cliente.
    Vuol dire che se vendi ad altre azienda il tuo cliente non è “ l’azienda che fa questo”.
    I tuoi potenziali clienti sono le persone che hanno un ruolo nel decidere l’acquisto.
    Per spiegarmi meglio, faccio l’esempio di un azienda che vende componentistica metalmeccanica.
    I suoi clienti non sono “i produttori di impianti metalmeccanici”.
    I produttori non sono un cliente.
    I suoi clienti saranno i referenti dentro l’azienda quali il responsabile dell’ufficio tecnico, io buyer, magari il titolare,….
    Sono queste le persone a cui deve pensare continuamente.
    Se vendi a dei privati è un po’ più semplice.
    Devi capire se è una decisione di acquisto che può prendere da solo o se è influenzato da altri (chi sceglie il divano: il marito, la moglie o è un dialogo….).
  3. Devi fare una descrizione di chi è e quali sono le “rogne” che ha usando quello che usa ora e dai rapporti tra lui e gli altri decisori dell’acquisto (come il suo capo o la moglie).
    Vai a cercare cosa và male della soluzione che ha o dell’ultimo acquisto che ha fatto.
    Capisci cosa lo preoccupa, quali domande si fa, di cosa si lamenta.
    Per fare questo devi essere ossessionato nella ricerca di informazioni sul tuo decisore di acquisto.
    Chiedi al tuo commerciale, fai delle indagini, chiedi al cliente….Non accontentarti.
  4. Trasforma le caratteristiche di quello che fai in soluzioni a queste rogne.
    Modifica il tuo prodotto per essere di qualità sufficiente a quello che serve (può voler dire che lo devi semplificare!).
    Aggiungi alla tua azienda le persone e le competenze che servono per dare le soluzioni alle “rogne” di tipo relazionale e informativo del cliente.
  5. Cambia tutta la tua comunicazione per smetterla di fare dei “bla-bla” di caratteristiche.
    Inizia ad educare il cliente su come potrebbe risolvere questo o quel problema.
    Fagli vedere come tu risolvi questo o quel suo problema in ogni fase di contatto con lui.
    Ad esempio, non vendere con lo spiegone scientifico ma con l’alternativa che suggerivo nell’articolo dedicato.
  6. Dedicaci risorse umane e economiche.
    Forma le tue persone per fare questi cambiamenti seriamente.

Sono azioni che si possono fare e con ottimi risultati, perché il 90% del mio lavoro è aiutare le PMI a fare queste attività, come spiego nelle pagine sulle mia attività di consulenza direzionale.

Se vuoi capire più in dettaglio l’approccio che và sviluppato nella fase di impostazione della tua competitività, ho preparato una guida gratuita che ti illustra come farlo.
Scaricala gratis inserendo la tua mail nel box che trovi nella pagina.

E ora vorrei sapere da Te, come si comporta la tua azienda. Riuscite ad uscire dalla trappola di pensare solo al prodotto?
Rispondimi con un commento qui sotto!

Buon lavoro e alla prossima puntata!

Gianluca Celli

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2024-05-07T13:25:31+02:00Di |
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